Ordinanza n. 6503/2023, Corte Suprema di Cassazione, Prima Sezione Civile
Il minore viene affidato e collocato presso il padre se la madre fa ostruzionismo vietando le visite, non mandandolo a scuola e non facendolo avvicinare dai servizi sociali. Tuttavia, una volta passato del tempo nella nuova residenza, il ragazzino deve essere riascoltato dai consulenti.
È quanto sostenuto dalla Corte di Cassazione che ha accolto il ricorso di una mamma alla quale era stato tolto il figlio perché incapace di rispettare la bigenitorialità. A questo proposito la Suprema Corte ha affermato che “in tema di affidamento dei figli minori, l'ascolto del minore infradodicenne capace di discernimento costituisce adempimento previsto a pena di nullità, a tutela dei principi del contraddittorio e del giusto processo, finalizzato a raccogliere le sue opinioni ed a valutare i suoi bisogni, dovendosi ritenere del tutto irrilevante che il minore sia stato sentito in altri precedenti procedimenti pur riguardanti l'affidamento”.
Inoltre, la Prima Sezione ha specificato che nei giudizi relativi alla modifica delle statuizioni sull’affidamento o sul collocamento del minore, tenuto conto anche di fattori quali la modifica della residenza, ove lo stesso sia prossimo alla soglia legale del discernimento e sia stata formulata istanza di rinnovo della audizione, il giudice di secondo grado deve procedere all'ascolto o fornire puntuale giustificazione argomentativa del rigetto dell’istanza stessa.